“Iwama Takemusu Aikido”, una nuova veste per un grande classico

Chi abbia cominciato a praticare Aikido nell’ultimo decennio ha avuto la possibilità (e non è detto che sia una fortuna…) di avere a disposizione una quantità di ausili didattici assolutamente inimmaginabili per la generazione di Aikidoka degli anni precedenti.
YouTube ha reso disponibili migliaia di video più o meno utili ed affidabili, ed a questi si sono aggiunte le informazioni offerte da blog, siti internet, forum di discussione prima e social network poi.

Per chi si è abituato ad una simile quantità di informazioni sarebbe probabilmente quasi impossibile consultare con una qualche utilità non solo le riproduzioni anastatiche dei due manuali didattici “Budo Renshu” e “Budo”, scritti entrambi da Ueshiba Morihei, rispettivamente nel 1933 e 1938, ma anche i volumi della collana “Traditional Aikido” curati da Saito Morihiro con le loro indicazioni scarne e le loro immagini in bianco e nero ben lontane dalla definizione di quelle attuali.

Ovviamente non è in discussione l’importanza dei testi citati, ma è altrettanto evidente la necessità di una sufficiente capacità di analisi degli stessi da parte di chi li volesse utilizzare con un qualche profitto. Detto in altre parole, si tratta di volumi che oggi hanno un indubbio valore storico ma una utilità didattica che richiede all’utente una solida base di conoscenze pregresse.

C’è innanzi tutto la difficoltà di interpretare un movimento da eseguire sulla base di un disegno appena tratteggiato o una immagine che ha se non quasi un secolo, qualche decina di anni alle spalle, accompagnati da un testo che potremmo eufemisticamente definire essenziale, anche perché rivolto a chi – in effetti – le tecniche le aveva imparate ed apprese sul tatami trattandosi – specialmente per i due libri di O’Sensei – di una sorta di licenza di insegnamento illustrata che aveva lo scopo più di promemoria che di manuale di formazione.

Non molto meglio va con i libri di Saito Morihiro che – lo ribadiamo a scanso di equivoci – rimangono un opera eccezionale che testimonia la dedizione di questo straordinario insegnante nella missione di tramandare quanto da lui appreso ma che, vuoi per la strutturazione dell’opera – suddivisa opportunamente in classi e principi – vuoi per i motivi già detti prima, non sempre sono in grado di chiarire dubbi o colmare vuoti di memoria a chi non possa basarsi su un sufficiente bagaglio di conoscenze apprese in precedenza.

Ecco quindi che non possiamo che salutare con gioia la stampa di un volume che rappresenta uno strumento didattico facile da consultare, rapido da leggere, comodo da utilizzare, in grado di affiancarci nella nostra pratica quotidiana con le sue duecento pagine e quasi 500 immagini.

“Iwama Takemusu Aikido”, curato da Paolo Nicola Corallini Shihan, riprende anche nel nome quasi identico il libro “Iwama Ryu Aikido” edito da Sperling & Kupfer nel lontano 1999 e da diverso tempo oramai fuori catalogo, e come nel suo predecessore comprende la descrizione e l’illustrazione fotografica delle tecniche comprese nel programma di base di Takemusu Aikido, che va dal Gokyu allo Shodan (ampliamento più che opportuno, visto che nella edizione del 1999 il catalogo si fermava alle tecniche di Ikkyu).

Già nel titolo il volume chiarisce senza dubbio alcuno lo stile di riferimento, ovvero la pedagogia di Saito Morihiro Sensei che Paolo Corallini, autore del libro, custodisce e diffonde in maniera costante e devota da quasi quarant’anni.

A chi abbia occhi per guardare e conosca un po’ Corallini Sensei non sfuggiranno altre indicazioni suggerite dalla copertina, che mostra sullo sfondo un “Enso”, uno dei più diffusi esempi della calligrafia giapponese ed in primo piano un koshinage che riprende Corallini Sensei con il figlio Francesco come Uke. Orbene questi due elementi grafici richiamano l’uno il Cerchio, l’altro il Triangolo e se ci aggiungiamo che ovviamente il formato del libro è rettangolare, che in fondo è un Quadrato di aspetto particolare, le tre Forme Sacre dell’Aikido sono già davanti a noi, in una specifica “dichiarazione diintenti”.

Che questa interpretazione non sia solo frutto di eccessiva fantasia è in qualche modo confermato dall’indice del libro, che mostra come una quarantina di pagine siano dedicate agli aspetti storici e culturali dell’Aikido.

Il libro – dopo la presentazione ed i ringraziamenti – si apre con un breve riepilogo delle modalità di diffusione dell’Iwama Takemusu Aikido dal Giappone all’Italia grazie alla vera e propria “missione apostolica” di Paolo Corallini nel 1984 che – dopo essere stato conquistato dalla conoscenza tecnica e dalle qualità umane di Saito Morihiro Sensei, riuscì ad organizzare il primo dei numerosi seminari che contribuirono alla conoscenza di questa pedagogia in Italia ed in Europa. Un ampio spazio è poi dedicato alle vicende storiche, con la biografia di Ueshiba Morihei ed il racconto delle modalità di allenamento di Saito Morihiro con O’Sensei.

Nel capitolo successivo il libro illustra cosa è l’Aikido in generale e cosa si intenda nello specifico per Iwama Takemusu Aikido, illustrando la progressione didattica dello studio dal kihon al ki-no-nagare sino alle henka ed oyo waza, l’inscindibile legame tra le tecniche a mani nude e quelle con jo e bokken, concludendo con una necessaria precisazione su quanto possa essere perniciosa una malintesa interpretazione del concetto di “spontaneo scaturire di tecniche”, possibile solo a fronte di una raggiunta maturità tecnicae spirituale.

Dopo questo sintetico quanto necessario excursus teorico si passa alla parte pratica, che doverosamente si apre illustrando i principi del Reigi, le norme di etichetta e galateo da tenere sul tatami e nel Dojo, il cui rinnovato e periodico esame da parte dei praticanti esperti o principianti non può che essere fortemente raccomandato.

Il terzo capitolo riporta l’elenco delle tecniche – sia di tai-jutsu che di buki-waza – costituenti il programma di ciascun grado da Gokyu a Shodan, raccontando anche di come questo elenco sia stato sistematizzato e di come questo rappresenti solo una piccola parte del bagaglio tecnico dello Iwama Takemusu Aikido ed il minimo che ciascun praticante deve conoscere per ogni singolo grado.

Nel quarto e più corposo capitolo sono comprese la descrizione e la illustrazione fotografica delle singole tecniche di tai jutsu raggruppate per grado, partendo dai tai-sabaki e dalle ukemi e giungendo sino alle forme di buki dori, in cui sono riportate alcune delle tecniche per affrontare un partner che esegue attacchi di tanken, jo e bokken.

Completa il libro un essenziale glossario, in cui sono raccolti in ordine alfabetico i termini giapponesi di uso più comune e la loro traduzione, utile per comprendere il principio alla base delle varie tecniche illustrate nel libro e comprese nel curriculum dell’Aikido in particolare e delle arti marziali giapponesi in generale.

In conclusione, un libro utilissimo tanto per il principiante che per chi abbia già qualche anno di esperienza, una guida agile e comoda da tenere a portata di mano e consultare alla bisogna per fugare dubbi o mostrare con precisione qualche particolare durante una spiegazione.

Siamo quindi riconoscenti a Paolo Corallini Shihan per aver voluto rispondere alle tante richieste di chi chiedeva una edizione aggiornata del suo volume del 1999 e ci uniamo ai suoi ringraziamenti al figlio Francesco, che lo ha affiancato nella esecuzione delle tecniche, ed a Gianluca Calcagnile, che ha curato con la maniacale precisione che lo contraddistingue la porte fotografica, l’impaginazione e la parte grafica del libro.

Per scelta editoriale, il libro é stato stampato in tiratura limitata ed è commercializzato esclusivamente attraverso il sito ufficiale dell’editore. Una copia del libro viene inoltre donata ad ogni associato alla Takemusu Aikido Association Italy che abbia superato positivamente l’esame di shodan.

Per maggiori informazioni relative alle modalità di ordinazione del libro gli interessati possono consultare questo link: https://aikidostuff.it/ oppure inviare una email a aikidostuff.ita@gmail.com o un messaggio tramite WhatsApp +39 350 0372278

Carlo Caprino

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